venerdì 27 agosto 2010

comunicazioni di servizio

ho modificato l'area commenti, che adesso è una tendina pop-up, in quanto dava errori e impediva di postare i commenti, anche le mie risposte ai commenti.
non abbiate paura.

mercoledì 25 agosto 2010

voglia di lavorare..

che di voglia ce sia tanta o poca, è comunque indubbio che una delle necessità fondamentali dell'uomo è il lavoro.
il problema è trovarlo o, per essere più specifici: districarsi fra le offerte di lavoro per studenti neo laureati (sempre che a 3 mesi dalla laurea una possa ancora dichiararsi tale).
infatti gli stage che uno trova sono, per il 90%: full time e non retribuiti.
non ho ancora capito perché le persone che scrivino questi annunci pensino che il qualsiasi povero bimbo neolaureato che lo legga si debba sentire grato e riconoscente per il fatti di andare a lavorare (generalmente con funzione facchino-tuttofare-telefonista) grato del fatti di:

- pagare per andare a lavorare, in quanto è un fatti notorio che i mezzi pubblici e il cibo del pranzo siano gratuiti.
- fare 3/6 mesi di gavetta, il che in e per non è male, se però mi dai la certezza di crescere un minimo nelle mansioni in quel periodo di tempo, mi fai fare le mie esperienze e, magari mi puoi dire che in un futuro potremo collaborare ancora?

il punto è che ormai gli stagisti sono come i rotoli del nastro adesivo: li usi per rappezzare qua e là i buchi, poi quando si esaurisce il tuo rotolo lo cestini senza troppi complimenti ( e perché dovresti? è usa-e-getta!) e poi vai nel tuo mobiletto della cancelleria e ne tiri fuori uno nuovo. e così via.
perché per ognuno che, come me, rifiuta questo genere di cose, ce ne sono una fila che accettano volenterosi, e non posso dire che i loro ragionamenti siano più deboli dei miei, o che loro sbaglino.
certo, in tutta questa situazione, il torto cade dall'altra parte dell'annuncio di lavoro.

giovedì 19 agosto 2010

ero in vacanza, e dove se no?

o meglio, io ci ho provato ad andare in vacanza, e quest'anno, eccezionalmente, avevo anche intenzione di uscire di casa e muovermi un po', ma nei miei 10-11 giorni di montagna ne ho beccati 9 di pioggia.
tu chiamala sfiga!
quest'anno che, non avendo la scusa/dovere degli immancabili esami settembrini, potevo camminare a volontà.
quest'anno che, essendomi allenata nel giugno newyorkese e impoltrita nel luglio ****ese, avevo voglia di sgranchirmi le gambe.
quest'anno che, nel banchetto di libri scontati che c'è sempre giù in paese d'estate, non ho trovato nulla e dico nulla, e son finita a comprare un libro di cucina indiana (dalla disperazione? o mi dovrò disperare quando io, che a stento cucino un uovo, e fritto, perché sodo è complicato, ci proverò sul serio a cucinare?).
insomma, in quest'anno di buoni propopositi, con anche poca voglia di leggere, computer occupato la maggio parte del tempo dal pater familia, ho camminato giusto ieri, giorno prima di rientrare, con dei nuvoloni che erano orribili ( chiunque conosca l'alta montagna sa a cosa mi riferisco) ma nonostante tutto ho visto moltissimi animali e nei 30,5 secondi in cui il sole è uscito mi sono semi-ustionata naso e guance. così oggi ho uno strato di aloe vera che ha reso quasi inpossibile ogni mio movimento facciale. mi sembra di essere uno di quei personaggi tirati che si vedono in televisione: non potrebbero ridere o piangere neanche se lo volesero senò gli crolla tutto.

comunque, volete ridere, ieri sera a cena un amico di famiglia mi dice: perchè non scrivi un blog?
alla mia risposta: e su cosa, è calato il silenzio...