dopo il post depressivo di prima passiamo alle cose divertenti, ovvero:
il progettone delle 100Novels.
dato che sono pigra iniziamo con uno dei miei libri già letti Atonement (2002), by Ian McEwan
( il link è quello della scheda critica del TIMES).
la pazienza del ragno per un romanzo che ti deve far digerire la dilatatissima prima parte, stupenda, a dir la verità, ma, indubbiamente, in un libro in cui tutti sanno il "motore dell'azione" (stupro di una ragazzina, accusa infondata, ecc ecc) arrivare alle fatidiche pagine nella notturna campagna inglese è una esperienza estenuante, che ti fa sentire sulla pelle il caldo opprimente di quella giornata del 1935, un caldo che paralizza e rallenta azioni, giudizi e, forse, anche i pensieri.
un gruppo di famiglia con amici in una campagna inglese, una ragazzina fin troppo precoce che vuole essere una scrittrice, che crede nella forza creatrice della parola... sperimentando sulla sua pelle che ciò che crea una cosa ne distrugge un'altra.
un libro di salti temporali netti e freddi, un libro che, alla svolta finale, ti svela che la tua pazienza è frustrata perché altri, più abili tessitori di trame hanno giocato con te per tutto il tempo, ti hanno fatto credere nell'impossibile, o, forse, l'unica possibilità di espiazione possibile, per tutti noi, rientra solo e unicamente nella sfera dell'intelletto.
è un'espiazione a metà, un espiazione che non porta poi alla catarsi, un'espiazione che in realtà non espia di tutti i nostri peccati, ma è un modo per porre un po' di pace nelle anime morte, siano esse anime altrui o le parti di noi stessi che abbiamo perso per strada.
la pazienza del demiurgo narratore, la pazienza del ragno della parola, la pazienza evocativa di coloro che possono creare altri mondi, forse anche beffardi o crudeli, forse falsamente pacificatori, forse crudelmente felici.
dopo anni dalla lettura mi ricordo ancora le sensazioni "di pancia" che questo libro mi ha causato. questa è forse la critica più bella: il grande potere della narrazione (o "the art of fiction", splendido titolo della serie di interviste che, da decenni, la Paris Review fa con scrittori di tutto il mondo, recentemente usciti in una serie di volumi, in Italia editi in parte da Fandango. ma molte di esse sono reperibili in versione integrale sul sito della paris review) si manifesta in questo romanzo e, in più, è il vero fulcro del romanzo stesso.
la crudeltà della narrazione e la sua bellezza, come potrebbe essere bella la tela del ragno per gli insetti che vi sono intrappolati.
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2 commenti:
postilla alla pigrizia: in realtà tra inizio master e pila di libri della biblioteca da leggere prima che scadano e volino in altri lidi, non ho ancora vuto modo di procurarmi i libri in lista, neanche quelli della mia biblioteca di paesello.
farò ammenda in seguito.
per dirvi che non sopo poi così pigra elenco i libri in attesa:
1-Accabadora / Michela Murgia
2-Sognando Jane Austen a Baghdad / Bee Rowlatt, May Witwit
3-Le madonne dell'Ermitage / Debra Dean
4-Amy e Isabelle / Elizabeth Strout
5-Cigni selvatici : tre figlie della Cina / Jung Chang
6-La montagna d'oro / Lisa See
7-La versione di Barney / Mordecai Richler
8-Tai chi : i principi dell'antica arte cinese del movimento e dell'armonia / Paul Crompton
9-44 Scotland Street / Alexander McCall Smith ;
10-La via delle spezie / John Keay
11-La via del tè : la sublime arte orientale de tè / Lam Kam Chuen con Lam Kai
12-Spezie : conoscerle e utilizzarle /
eclettica e confusionaria? ci siete in pieno.
riuscirò a leggerli tutti?
ne dubito, e mi piange il cuore a doverne richiedere qcn!
commento alla postilla: meno male che sei eclettica e confusionaria, se no sai che palle girare sempre i soliti 10 titoli come fa la sottoscritta!!!!
commento al post: questo post è la risposta, in realtà, al post depressivissimo. ti sei risposta da sola. è una recensione S-T-U-P-E-N-D-A. oltre a farmi venire voglia di leggerlo mi hai fatto sentire le sensazioni che hai sentito tu. per me, la tua strada è questa. poi, scavati tu dentro.
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