mercoledì 13 ottobre 2010

quando a fine giornata ti accorgi di non aver parlato quasi con nessuno, come reagisci?
le uniche conversazioni avute ieri sono state con M. e O., sul treno, anzi, alla fine siamo state separate e io e M. siamo rimaste da una parte.
il resto della giornata è passato tra i convenevoli di rito, i buongiorno e i ciao, i convenevoli di una classe di trenta persone. passati davanti al pc o ad ascoltare. parlavo molto di più negli ultimi anni di università, quando ormai il gruppo del triennio si era disgregato e io arrivavo e partivo sola dalle lezioni. ma prima o dopo la lezione quattro chiacchere col vicino le ho sempre fatte, anche se magari la persona l'avevo vista solo una volta o mai. scrivendo la tesi già le cose sono cambiate. si esce meno, praticamente solo per andare a cercare qualche libro che ti serve, o per le inevitabili attese dal Professore, in cui sì che parli. parli per evitare la noia dell'attesa, per sfogare dubbi e paure, parli per ridere, per consolare. parli perché voui parlare, anche se spesso alla fine dei discorsi hai più dubbi che altro, e non solo riguardo alla tua tesi.
dopo la tesi è arrivata la parentesi/ny. col senno di poi forse l'inizio della fase calante nella mia labilità psico-emotiva. troppe cose da fare e da vedere, troppe sere fuori o camminate nella sera newyorkese con un chai tea in mano a chiaccherare o anche solo a camminare, magari uscita da un teatro.
l'immobilità del mio guscio, così amato e che offre così tanta protezione. e che mi angoscia nella sua perdita.
e non conta che mia madremi dica: "perché hai queste paranoie? per ora ce la caviamo benissimo anche se tu non porti lo stipendio a casa, non ti devi preoccupare."
è possibile non preoccuparsi? l'eternità non mi appartiene né la vorrei, ma non appartiene neanche a chi mi è vicino. e se provo a guardare in là, verso il mio futuro, non vedo nulla che mi conforti. non ho la stabilità di un lavoro o di affetti. non ho come primo obiettivo costruirmi una famiglia, costruirmi intorno quella corazza di moglie/madre che molte ragazze ormai hanno come visione principale.
ragazze e anche donne che dicono: il mio sogno è quello di essere una donna sposata_non si sà di chi, spesso. troverò la mia realizzazione nella famiglia - e poi scopre che la vede come una pubblicità del mulino bianco. se trovo lavoro dopo la laurea bene, se no mi sposo - colpo apoplettico di tutto il parentado del futuribile sposo.

se alla fine della giornata ti accorgi di non aver parlato con nessuno, pur essendo sempre rimasta in mezzo alla gente, è un problema tuo o degli altri?
è un problema tuo se non sapresti neanche di cosa - non vuoi?, non puoi?, non fai lo sforzo o forse non ti sembra necessario? - poter parlare. non vuoi parlare.
e magari ripensi a tanti anni fa. quando aprlare era più facile e parlavi mattina e sera. parlavi con tutti. e magari ti ricordi di qualcuno con cui ti piaceva parlare, istintivamente.
e non sai se rimpiangi l'infatuazione passata o solo il fatto che una persona, una qualsiasi persona con cui parlare come parlavi all'epoca, di cose piccole, di cose stupide, di cose lievi e passeggere, non ci sia.

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